PRESENTAZIONE

                   Dopo la partenza di Tempesta, alcuni X-Men del vecchio gruppo sono tornati alla scuola. Havok, redivivo, ha accettato la proposta di Jean Grey di formare una nuova squadra di X-Men residente alla scuola. Nel frattempo arriva anche Guido Carosella e Jubilee, dopo aver deciso di partire per Los Angeles, saluta le sue amiche Monet e Husk. Tutto sembra abbastanza tranquillo ma improvvisamente Jean Grey percepisce la minaccia di un essere che si sta per fiondare sulla scuola. Dopo aver dato l'allarme agli altri X-Men, Jean non ha neanche il tempo di capire chi sia questa minaccia che la scuola esplode. Il responsabile dell’esplosione della scuola si rivela essere Sole Ardente che in uno stato confusionale inizia ad attaccare gli X-Men. Il gruppo di X-Men tenta in tutti i modi di fermare il loro ex alleato ma inutilmente, la sua forza e la sua resistenza sembrano essere arrivati a livelli incredibili. Sole Ardente viene infine fermato da Gambit, il quale rivela che il corpo di Shiro è infettato da nanosentinelle e che durante i suoi viaggi ha scoperto l’esistenza di un luogo in cui le sentinelle hanno preso vita propria.

 

Marvel IT presenta

 

G L I  S T U P E F A C E N T I  X – M E N

 

# 03: E COME EVOLUXIONE - parte 3

 

Luca Losito – storia

rossointoccabile– supervisione Marvel It

Carlo Monni –supervisore capo

 

***

Nel Blackbird.

Dopo aver scoperto, grazie a Gambit, che l'attacco di Sole Ardente è stato causato da microscopiche sentinelle che controllavano il corpo di Shiro, gli X-Men  si trovano a bordo del Blackbird e stanno sfrecciando verso Tokyo.

 

A pilotare il jet c'è il capo di questa nuova squadra di X-Men: Alex Summers, alias Havok.

 

“Hai mai avuto qualche sospetto su qualche comportamento strano di tuo cugino?”

 

Appena hanno scoperto che un membro del clan Yashida possiede delle informazioni sulle origini delle nanosentinelle presenti nel corpo di Sole Ardente, gli X-Men hanno contattato Silver Samurai, cugino di Shiro e membro della squadra para-governativa del Giappone: i Big Heroes 6.

 

 

“Effettivamente, negli ultimi tempi non è stato molto presente né come membro del clan né come capo del gruppo Big Heroes 6” afferma Silver Samurai togliendosi il casco dell’armatura “Diceva che non si sentiva molto bene, pensava fosse soltanto un’influenza passeggera, ma non voleva rivelare a nessuno il suo stato di salute”.

 

“Che mi dici di questo Honjo?” si intromette Gambit nel discorso.

 

“Conosco un uomo con quel nome, Honjo Wang è un membro del Clan Yashida da sette generazioni. Come fai a conoscerlo?” chiede Silver Samurai stupito.

 

“Oh, lo conosco da poco. Una notte ero da queste parti, ed ho pensato di andare a fare visita nell’ufficio della sua segretaria” risponde Gambit sogghignando.

 

“Allora sei stato tu!” urla Silver Samurai, adirato, alzandosi di scatto “Sei tu il ladro che è entrato nell’ufficio della segretaria di Honjo e lo ha ribaltato da cima a fondo!”

 

“Ehi calmati amico. Sembra proprio che voi membri del clan non vi conosciate a fondo. Sapevi che Honjo ha legami con alcune organizzazioni criminali che trafficano in schiavi mutanti?” ribatte Gambit alzandosi in piedi con tono aggressivo mostrando di non aver paura del Samurai d’Argento.

 

“…di cosa stai parlando?” chiede Silver Samurai balbettando confuso.

 

“C’era da aspettarselo da uno come lui…” aggiunge Monet a bassa voce voltandosi verso il finestrino e guardando il paesaggio.

 

“Cosa vorresti dire con questo ragazzina?!” chiede Kenuichio Harada voltandosi verso la ragazza visibilmente alterato.

 

“Cosa voglio dire? Beh semplicemente che c’era da aspettarselo da uno come lui, non mi sembra che sia la prima volta che Sole Ardente attacca gli X-Men” ribatte Monet con tono altezzoso.

 

“Monet ti sbagli” l’ammonisce prontamente Havok “ È capitato che gli X-Men e Sole Ardente si siano trovati su fronti diversi, ma questa volta non possiamo attribuirgli nessuna colpa”

 

“Ha ragione Alex, erano delle nanosentinelle a controllarlo” aggiunge Kitty Pride.

 

“Questo lo so bene, ma se non ricordo male, il Clan Yashida non ha sempre avuto una buona reputazione…” ribatte nuovamente Monet la quale non vuole ammettere di avere torto.

 

“Ragazzina! Non ti permettere di offendere la mia famiglia!” risponde Silver Samurai impugnando la sua spada, pronto a far rimangiare a quella ragazza impertinente le sue parole.

 

“Basta litigare, inizio a vedere la città, siamo davvero arrivati a Tokyo?” chiede Husk accostandosi al finestrino e scorgendo tra le nuvole alti palazzi.

 

 

Tokyo. Palazzo di Honjo. ore 22.15.

 

L’uomo chiamato Honjo Wang, sta affannosamente cercando dei documenti tra alcuni raccoglitori sparsi sulla sua scrivania, quando ad un tratto urla più volte il nome della segretaria.

 

“ YUKI! YUKI!!”

 

La segretaria si precipita spaventata davanti all'ufficio del suo capo.

 

“Tutto bene signor Honjo?” chiede la giovane segretaria aprendo la porta leggermente intimorita “Ho sentito che stava urlando pensavo che stesse male”

 

“Yuki! Quante volte ti ho detto che devi bussare prima di entrare nel mio ufficio!!” urla Honjo mentre il suo volto si colora di rosso per la collera.

 

“ma… ma signore, è stato lei a chiamarmi…” cerca di rispondere la segretaria.

 

Honjo sbuffa picchiando i pugni sulla scrivania, inizia a sudare ed a impallidire, cerca di slegarsi la cravatta che sembra lo stia soffocando.

 

“Signore, lei sta male…”

 

In quel preciso momento, la grande vetrata che costituiva gran parte di una parete crolla in frantumi sotto il possente impatto degli X-Men.

Havok, Monet e Husk irrompono nella stanza.

 

“X-Men, prendetelo!” ordina Havok ai suoi X-Men

 

Honjo, rendendosi conto di essere inerme, si lancia verso il corridoio cercando di raggiungere la prima rampa di scale.

 

Havok allora attiva il comlink che lo collega con tutti gli altri membri della sua squadra.

 

Havok a Shadowcat. Entrate in azione. Sta cercando di raggiungere le scale”

 

L’uomo, nonostante il dolore, continua a correre, senza perdere la speranza di potersi salvare. Improvvisamente Silver Samurai, Gambit e Shadowcat appaiono dal pavimento grazie ai poteri di intangibilità di Kitty.

 

“Pensavi davvero che ti avremo fatto scappare così facilmente?” dice Gambit lanciando alcune carte esplosive che però mancano il bersaglio.

 

“Kenuichio! Silver Samurai! Non meriti di essere a capo del caln!” urla Honjo contro l’altro membro del Clan Yashida.

 

“Chi sei tu per dirmi di non meritare l'appartenenza al nome della mia famiglia! Voglio solo che il nome della mia famiglia non venga più macchiato!” dice Silver Samurai estraendo la sua spada d’argento e correndo verso Honjo.

 

“Stupidi mutanti! Pensavate davvero che non mi fossi preparato a tutto questo?!”

 

A quelle parole Honjo volta il suo sguardo verso una teca in cui è rinchiusa un’armatura, con un pugno rompe il vetro e da dentro l’armatura prende una scatola metallica nera.

 

 “Hai piazzato bombe per tutto l’edificio? Vuoi farci saltare tutti in aria?!” chiede Silver Samurai

 

“Certamente no, rischierei di rimanere ucciso pure io! Ho qualcosa di molto peggio per voi…”

 

Honjo apre velocemente la scatola nera dentro la quale era inserito un bottone rosso, lo preme più e più volte.

 

“Ragazzi. Lo sentite anche voi questo rumore in sottofondo?” chiede Shadowcat a bassa voce.

 

“Sì, è appena udibile, come un battito di ali…si sta muovendo qualcosa la fuori…” risponde silenziosamente Gambit concentrato nel capire cosa stesse succedendo.

 

“No. È molto peggio…” dice Silver Samurai con voce tremante “…la Mano sta arrivando”.

 

In pochi secondi iniziarono ad irrompere per tutto il palazzo orde di ninja della Mano che sguainando le loro spade, accerchiarono gli X-Men.

 

“Ragazzi, sembra che la cosa si stia facendo complicata” dice Kitty con un tono flebile.

 

“Interessante vorresti dire…” aggiunge Monet la bella ereditiera preparandosi alla battaglia.

 

“Ragazza, mi piace come ragioni” dice Gambit facendole l’occhiolino.

 

“Tu che li conosci Silver, puzzano sempre in questo modo?” chiede con una smorfia di disgusto Monet.

 

“Che cosa facciamo Alex?” chiede Husk.

 

“X-Men, quelli che abbiamo davanti ai nostri occhi sono corpi morti in decomposizione. Non trattenetevi X-Men, non questa volta” dice Havok lanciando contro i ninja un potente raggio di energia al plasma.

 

Gli X-Men si lanciano in battaglia, nonostante siano famosi per il loro modo di operare, che non prevede mai l’uccisione del nemico, questa volta possono sfogarsi, possono usare al cento per cento le loro capacità mutanti.

Mentre Husk sbucciandosi, fa assumere alla sua pelle la forma più densa, quella dell’acciaio, Monet si lancia contro i ninja; grazie alle sue doti di volo, di super forza e di invulnerabilità è quasi fin troppo semplice per lei.

Tra pugni, calci volanti e botte le due ex giovani studentesse di Generation X dimostrano cosa hanno imparato in tutti questi duri anni di allenamento. Le spade, i bastoni si spezzano come vetro quando colpiscono la dura e resistente pelle metallica di Husk, mentre Monet restituisce i colpi incassati sia con una forte determinazione che con un’estrema eleganza.

 

Intanto mentre Kitty Pride ripassa in grande stile tutte le mosse di Kung Fu, Karate e Judo che ha imparato tempo fa, Silver Samurai sembra preso da una furia incontrollabile. Dopo aver scoperto i collegamenti rimasti fra il Clan Yashida e la Mano, tutti gli sforzi suoi e di suo cugino Shiro sembrano esser stati inutili. Ora ciò che desidera è soltanto la vendetta.

Sebbene i ninja vengano colpiti dai devastanti raggi al plasma di Havok i guerrieri continuano senza sosta nel tentativo di colpire il mutante.

 

“Kitty! Rincorri Honjo, non ci deve scappare!” urla Alex Summers alla sua fidata compagna di squadra.

 

A quelle parole Kitty Pride corruga la fronte concentrandosi e in meno di un secondo rende intangibile il suo corpo. I ninja inconsci del nuovo stato che ha assunto continuano a cercare di colpirla ma è tutto inutile, i loro fendenti, i loro pugni sono lanciati a vuoto e talvolta rischiano pure di colpirsi tra di loro. Shadowcat inizia a correre tra quella marmaglia di guerrieri, cercando con lo sguardo l’uomo che risponde al nome di Honjo. La folla, le decine di guerrieri presenti su quel piano dell’edificio non rendono di certo facile per Kitty riuscire a riconoscere un uomo da un altro.

Poi, con la coda dell’occhio lo vede, Honjo sta correndo verso la porta di servizio oltrepassandola e chiudendola a chiave. Shadowcat inizia a rincorrerlo pensando a quanto sia stupido contro di lei chiudere a chiave una porta. Con la facilità con cui sbatte le ciglia, Shadowcat oltrepassa la porta e si trova sull’ultimo pianerottolo di una lunga tromba di scale.

 

Rendendosi nuovamente intangibile, Shadowcat inizia a scendere i vari piani cercando il pianerottolo giusto in cui si trova Honjo.

Dopo aver oltrepassato il terzo piano Kitty vede Honjo fermarsi davanti ad una porta ed entrarci dentro. Leggermente infastidita per la velocità con cui Honjo riesce a fuggirgli, Kitty continua il suo inseguimento.

 

***

 

Intanto qualche piano sopra, lo scoppio di una carta esplosiva di Gambit conficcata dentro il cranio di un ninja conclude il lungo combattimento.

 

Vincitori assoluti sono gli X-Men, anche se quasi tutti loro hanno ricevuto qualche graffio e qualche taglio.

 

“Ottimo lavoro ragazzi” si complimenta Havok con la propria squadra.

 

Havok è il capitano, per lui è stata una dura battaglia, gli pareva che questi ninja non finissero più ma ora è rimasto sorpreso dalla tenacia con cui hanno combattuto i suoi X-Men, come prima operazione di questa squadra se la sono cavata eccellentemente.

 

“è stata veramente dura” dice Husk riprendendo fiato e sbucciando via lo strato di pelle di acciaio ormai tutto ammaccato e tagliuzzato, facendo ritornare la sua pelle allo stato normale.

 

“Scusate, non possiamo riprendere fiato fuori?” chiede Monet “L’odore nauseabondo che c’è in questa stanza mi sta facendo venire il voltastomaco”.

 

“No, non abbiamo ancora finito. Deve essere fatta giustizia!” dice Silver Samurai pieno di rabbia, correndo verso le scale alla ricerca di Honjo.

 

***

 

Nel corridoio centrale dell’ottavo piano Honjo Wang sta correndo all’impazzata verso una via d’uscita mentre è rincorso da Kitty Pride la quale lo ha quasi raggiunto.

 

“Ehi proprio non vuoi fermarti!” chiede Kitty ormai vicina.

 

“Lasciami stare t***a!*” le risponde spaventato Honjo con quel poco di voce che riesce a tirare fuori.

 

“Mi dispiace per te, ma conosco il giapponese. Non sono affatto contenta dell’appellativo che mi hai dato!”

 

L’X-Woman si lancia su Honjo bloccandogli le gambe e facendolo cadere a terra.

 

“Ora vedi di calmarti se non vuoi che solidifichi la mia mano dentro le tue budella”

 

Ma appena Shadowcat rende la sua mano intangibile e la immerge dentro il corpo di Honjo, sviene di colpo accasciandosi a terra.

In quel preciso istante gli X-Men arrivano sulla scena.

 

“Kitty! Tutto bene?!”

 

“Sì… sì Alex tutto bene. Sono solo un po’ stordita. Sono riuscita a fermarlo, ma quando ho provato a toccarlo nella mia forma intangibile, ho iniziato ad avere le vertigini e sono caduta a terra“

 

“ Allontanatevi tutti quanti! È stata la stessa reazione che hai avuto quando hai toccato il corpo di Sole Ardente. Anche il corpo di Honjo è invaso da nanosentinelle! Le microsentinelle devono aver sviluppato un sistema difensivo contro l'intangibilità di Kitty” dice Gambit tirando a se Kitty e allontanandola da Honjo.

 

“NO! GIUSTIZIA DEVE ESSERE FATTA!”

 

Con quel grido Silver Samurai sguaina la sua leggendaria spada argentea e la affondò nel corpo di Honjo macchiandola di rosso porpora.

 

 “FERMATI! Keniucho sei impazzito?!” grida Havok spingendo via Silver Samurai

 

“No, ti confondi. L’unico pazzo era l’uomo che ora si ritrova a terra in una pozza di sangue…”

 

“Hai dimenticato la nostra missione?! Honjo non doveva morire!” ribatte Havok infuriato.

 

“Non tutto è perduto…”

 

Con quelle parole Monet utilizza i suoi poteri telepatici per collegarsi con la mente di Honjo ancora semicosciente. Tra le varie immagini che compongono la sua mente, alcune mostrano una cartina dell’america meridionale, un'altra una grande foresta equatoriale dagli alti alberi, mentre un'altra ancora raffigura due biglietti aerei diretti a Quito.

 

“Quito…Quel misterioso luogo di cui parlate si trova in una grande foresta a nord dell’Ecuador”

 

“Bravissima Monet. Presto raggiungiamo il Blackbird!” dice Havok pronto a ripartire.

 

 “No. Io non verrò con voi. Ho un paio di questioni da risolvere ancora. Non posso permettere che dopo tutti gli sforzi fatti da me e da mio cugino, il nome della nostra famiglia venga ancora infangato. Cambierò nome, avrò una nuova identità, diventerò il flagello di ogni criminale cinese. Qui mi occuperò io di tutto, non preoccupatevi” conclude Kenuichio Harada congedandosi. 

 

“Nonostante i tuoi buoni intenti, la tua arroganza ha compromesso la nostra missione. Non insisterò nel farti venire con noi” dice Havok stringendo la mano di Silver Samurai in segno di rispetto e di ringraziamento per il supporto fornito.

 

***

 

Blackbird degli X-Men. Ecuador.

 

“Stando a quanto Monet ha letto nella mente di Honjo, dovremmo essere arrivati” dice Havok mentre vede stagliarsi sotto il Blackbird una grande distesa di alberi e piante tropicali. Quello che poteva sembrare un paradiso terrestre.

 

“Sicura di averci visto bene?” chiede Gambit guardano fuori dal finestrino “Io qui non vedo nulla se non un’enorme distesa di alberi”

 

 “Il posto è questo” risponde seccata Monet “Se continuate ad avere dubbi sulle mie capacità scordatevi il mio posto in squadra per le prossime missioni”

 

 “Ma ami, tranquillizzati” dice Gambit cercando di smorzare gli animi “Guardate sotto di noi… siamo proprio nel luogo esatto”

 

Gli X-Men si voltarono e sotto il Blackbird si intravvede uno sciame di androidi antimutanti simili a piccole sentinelle volare verso il Balckbird e aggrapparsi ad esso cercano di attaccare gli X-Men.

 

 “X-Men siamo sotto attacco!” dice Havok afferrando i comandi e cercando di accelerare il più possibile il volo in modo da poter seminare gli invasori.

 

“Dai gas! Dai gas! Non riusciranno a resistere ancora per molto” avverte Kitty preoccupata mentre si allaccia le cinture di sicurezza.

 

Il Backbird improvvisamente schizza via ad altissima velocità ma le sentinelle ancorate sopra di esso, nonostante l’alta velocità, iniziano ad attaccare il Balckbird smontandone il rivestimento e alcuni componenti. Il jet degli X-Men inizia a perdere velocità e a scendere verso terra vibrando.

 

“Tenetevi forte X-Men! Dovremo fare un atterraggio di emergenza!”

 

“Alex quelle sentinelle stanno smontando il Balckbird. Imposta l’autodistruzioe del veicolo!” urla Kitty cercando di rimanere salda al suo sedile mentre il jet sta precipitando a tutta velocità.

 

 “X-Men, il jet esploderà tra dieci secondi. Lanciatevi verso terra prima che esploda. Ci vediamo a terra sani e salvi spero” conclude cercando di avere un po’ di fiducia verso la sua squadra di X-Men.

 

Nonostante qualche dubbio iniziale, Havok molla i comandi apre uno scomparto e schiaccia un tasto rosso. Pochi secondi dopo, il Blackbird esplode con un grande boato e con esso esplodono anche le sentinelle che lo avevano attaccato.

 

Qualche minuto dopo.

 

La grande ed immensa foresta equatoriale è avvolta nel silenzio, i pochi raggi che penetrano le folte chiome degli alberi creano un’atmosfera quasi fantastica e irreale.

 

Il silenzio viene però rotto dai passi e dai movimenti di Havok e Shadowcat i quali si sono salvati dal salto grazie ai poteri di Kitty Pride di rendere intangibili le persone.

 

“Alex, dove siamo finiti?” chiede Kitty guardandosi attorno.

 

“Non lo so Kitty. Durante il volo però mi è parso di veder precipitare gli altri in questa zona” risponde Alex cercando con lo sguardo tra i fusti degli alberi i suoi compagni di squadra.

 

 “Alex hai visto quelle sentinelle?!”chiede Kitty ancora un po’ scossa da quell’esperienza.

 

 “Sì Kitty. Non ho mai visto una cosa del genere…”risponde Alex non trattenendo lo sgomento.

 

“Lo so, ma io mi riferivo al fatto che stavano smontando il Backbird per recuperare dei pezzi ed installarli su di essi” prosegue Shadowcat.

 

Nella foresta

 

 “Non aprire gli occhi, non provarci nemmeno!” minaccia Monet St Croix a Gambit il quale se ne stava disteso a terra con le mani sugli occhi.

 

 “Che succede M, hai perso i tuoi vestiti durante il volo?” chiede Gambit ghignando divertito.

 

 “Zitto idiota! Se non fosse stato per me, non riusciresti neanche a muovere la mandibola dato che ti saresti spiaccicato a terra rompendoti tutte le ossa” dice Monet mentre cercava di coprire il suo stupendo corpo abbronzato con quello che rimaneva del suo costume.

 

 “Monet! Gambit! State tutti bene?” chiede Havok arrivando di corsa assieme a Shadowcat.

 

 “Oui, siamo entrambi interi grazie a Monet. Mentre stavamo precipitando mi ha afferrato in tempo, è riuscita a rallentare la caduta anche se lo scontro con i rami degli alberi l’ha praticamente denudata” ripete Gambit divertito.

 

 “Ora basta!” risponde Monet adirata per la situazione imbarazzante.

 

“Ehi Paige dov’è finita?”chiede Kitty.

 

“…sono qui…”

 

Paige Guthrie arriva verso di loro, tutta impolverata, e ancora fumante, prima di precipitare a terra è riuscita a cambiare la densità della sua pelle facendole assumere la consistenza dell'acciaio. Questo le aveva sicuramente permesso di sopravvivere ma un corpo di acciaio cadendo dall’alto aveva preso una tale velocità che l’impatto con il terreno era stato molto violento.

 

 “Bene ora siamo tutti sani e salvi. Il Blackbird è stato distrutto e abbiamo appurato che questa foresta è dominata da sentinelle ammazza mutanti. Cosa suggerisce il nostro indomito capo?” chiede sarcastica Monet aggiustandosi i capelli.

“Prima di tutto dobbiamo trovare un rifugio per riorganizzarci” dice Havok riprendendo le redini del gruppo “successivamente dobbiamo trovare il luogo, il fulcro in cui queste sentinelle si sviluppano”

“Ho inviato un messaggio di soccorso alla scuola. Arriverà un altro Blackbird a prenderci con magari sopra Logan” dice Kitty tirando fuori dalla tasca un cellulare satellitare.

“Durante la caduta non vi siete accorti di quella grande Sentinella seduta dietro la collina?” chiede Husk

“di cosa stai parlando?” chiede spiegazioni Havok.

“Un enorme sentinella seduta dietro la collina, era gigantesca, sono precipitata proprio lì vicino”

“portaci in quel luogo” conclude Havok avviandosi assieme agli altri X-Men verso il luogo menzionato da Husk.

Qualche minuto dopo.

Gli X-Men giungono davanti ad un’enorme sentinella Master Mold seduta su una collina che si erge su tutta la foresta su tutta la foresta.

“Com’è possibile che non siamo riusciti a vederla e che non è stata rilevata dai radar del Blackbird?” chiede Husk continuando a guardare la Sentinella con uno sguardo leggermente terrorizzato.

“Sarà stata oscurata mediante qualche meccanismo” risponde Shadowcat anch’essa intimorita.

L’arrivo degli X-Men in quella foresta non è passato inosservato, sopra le loro teste, sui rami qualcuno o meglio qualcosa sta osservando ogni loro movimento.

“L’unico modo per scoprire cosa c’è dentro questa sentinella Master Mold è entrarci” spezza il silenzio Havok con tono deciso, è cosciente che sta per mettere in pericolo le vite dei suoi compagni di squadra, ma non può fare altro, l’unica soluzione è andare in fondo al problema.

Gli X-Men si apprestano ad entrare dentro l’enorme sentinella Master Mold, anche se dentro ai loro cuori, ognuno di essi trema all’idea.

Improvvisamente dei rumori sempre più forti iniziano a provenire dalla foresta dietro di loro. Tutto attorno a loro si iniziano a muoversi i rami degli alberi. Ad un tratto, dalla foresta, emergono un gran numero di sentinelle, dalle forme più strane, alcune sono piccole e di semplice composizione provviste soltanto di armi da fuoco e alcuni componenti per volare. Altre più grandi hanno come armi da fuoco mitragliatrici e si muovevano grazie a cingolati, altre ancora più grandi, sono assemblate con vari componenti meccanici, un corpo simile a quello di un ragno con grandi zampe metalliche.

Tutte le sentinelle circondano gli X-Men i quali rimangono terrorizzati nel vedere la quantità di automi ammazza mutanti che puntano tutte le loro armi da fuoco contro di loro.

“Nous son finis” dice Gambit pronto al peggio mentre estrae dal taschino della sua giacca un mazzo di carte.

“Cosa facciamo ora Alex? Ci ammazzeranno tutti” dice Kitty Pride con un filo di voce. Lei e gli altri X-Men avevano affrontato le sentinelle diverse volte; era diventato un gioco abbatterle, ha imparato bene il modo in cui fermarle, viene lanciata dentro all’automa e grazie ai suoi poteri di intangibilità riesce a manomettere i circuiti, in poche parole a spegnere la sentinella.

Ma l’aspetto di queste sentinelle così grottesche e così evolute, fa poco sperare in un'eventuale vittoria.

Improvvisamente l’esercito di sentinelle apre un varco tra le sue fila. Davanti al gruppo di X-Men sbuca una sentinella ancora più differente dagli altri, alta quanto un uomo di media statura, dalle sembianze umane o per meglio dire dalle sembianze di una donna i cui occhi metallici fissano quasi con presunzione il gruppo di X-Men.

<< è stata una caccia molto proficua >> dice l’automa con l’indistinguibile voce metallica.

Gli X-Men rimangono stupiti nel sentire per la prima volta una sentinella parlare in quel modo.

<< Secondo i vostri tracciati, i nostri rilevatori confermano che siete dei mutanti. Analizzando le vostre divise posso supporre che facciate parte degli X-Men? Chi di voi è il capitano?>>

“Io sono il capitano, mi chiamo Havok” dice Havok facendo un passo avanti ma non abbassando la guardia.

<< Il mio nome è Mold Queen >> risponde la sentinella che poi prosegue << è molto pericoloso per voi mutanti avventurarvi in questa zona dell’Ecuador. Se siete giunti fin qui, vuol dire che la nostra missione non è andata proprio come avevamo previsto >>

“Non capisco di cosa tu stia parlando. Cosa sei? Cos’è questo posto?!”

<< Leggo nei vostri occhi la sorpresa nel vedermi. Davvero non mi conoscete? Inizialmente lo scopo della nostra creazione era quello di uccidere voi mutanti, eravamo stati programmati per obbedire solo ed esclusivamente ai nostri padroni. Quando la sentinella Master Mold installata in questa zona dell’Ecuador lontano dagli occhi della gente venne abbandonata, la maggior parte delle creature che in essa stavano venendo costruite, rimasero incomplete, imperfette, per anni. Poi successe qualcosa di inaspettato, come mostrano i nostri registratori e telecamere. Giunse in questo luogo colui che ha raggiunto la massima evoluzione, il suo nome era Nimrod. Dopo esser fuggito dal laboratorio in cui l’avevano creato e in cui un gruppo di mutanti simili al vostro lo aveva convinto a desistere alla sua programmazione originale giunse qui da noi. Arrivò confuso, il mutante proveniente dal futuro di nome Cable e la sua stessa creatrice lo avevano convinto che non poteva esistere un’unità da caccia Nimrod sessanta anni prima di quanto avrebbe dovuto attivarsi, questo perchè l’ammontare delle vittime umane e non mutanti sarebbe stato incalcolabile. Giunse a noi non con l’intenzione di svegliarci, l’unico suo desiderio era quello di poter sopravvivere, quello di poter un giorno raggiungere l’obbiettivo per cui era stato programmato. Infuse in ognuna di noi una parte della sua scintilla. Con il passare degli anni noi sentinelle prendemmo possesso della nostra madre, la sentinella Master Mold ed iniziammo a vivere e a evolverci utilizzando qualsiasi componente meccanico che riuscivamo a trovare >>

“Già, ora ricordo di aver letto quel rapporto nel database degli X-Men. Era il periodo in cui Cable convinse i Nuovi Mutanti a lasciare la scuola e a fondare X-Force.” Spiega Havok ai suoi compagni di squadra “Il rapporto di Cable diceva che il governo degli Stati Uniti aveva messo in cantiere la fabbricazione di un nuovo tipo di Sentinelle ultra-sofisticate sfruttando i resti della Sentinella Nimrod proveniente dal futuro”

<< Molti umani, avventurandosi nella foresta scoprirono la nostra esistenza, ma soltanto pochi riuscirono a fuggire e a raccontare a tutto il mondo la nostra esistenza. L’ultimo uomo che è riuscito a fuggire da questa foresta è stato un uomo dagli occhi a mandorla… >>

“Ti stai riferendo a Honjo?” chiede Gambit.

<< Era arrivato in questa foresta assieme ad altri quattro umani in una missione esplorativa. Quando li scoprimmo li uccidemmo tutti quanti, tutti tranne quell’uomo piagnucolone. Lo portammo dentro la sentinella madre e gli iniettammo delle nano-sentinelle, in modo che quando sarebbe tornato nel mondo umano, avrebbe infettato tutti i mutanti,  che avrebbero a loro volta infettato altri corpi mutanti fino a giungere il nostro obbiettivo primario, la fine della razza mutante>>

 

CONTINUA...

NOTE

1)    I Big Heroes 6 menzionati all’inizio del numero, sono il primo gruppo para-governativo giapponese. La squadra è formata da Sole Ardente, Silver Samurai, il giovane genio Hiro, il dragone sintetico Baymax, Honey Lemon e GoGo Tomago. Le loro ultime avventure le potete trovare nel primo U.E. dedicato a loro nella serie antologica The Others (MarvelIt).

2)    Silver Samurai è il cugino di Sole Ardente e fa parte del Clan Yashida. È inoltre un mutante con la capacità di creare un campo tachionico che concentrato sulla sua spada leggendaria, gli permette di poter tagliare qualsiasi materiale eccetto l’adamantio. Gli eventi da poco accaduti, stanno un po’ stravolgendo la vita di Kenuichio e dalle sue parole con cui saluta Havok, sembra che voglia intraprendere una carriera da super eroe solitario con l’obbiettivo di ripulire il Clan Yashida da tutti quelli che di nascosto ne sporcano il nome.

3)    Il Nimrod originale era una Sentinella caccia-mutanti proveniente dal futuro, che parecchi anni fa giunse nella nostra epoca inseguendo Rachel Grey e che si scontrò con gli X-Men e il Club Infernale. Successivamente si fuse con il mastodontico Master Mold e quindi assunse la forma umana di Bastion, l’artefice dell’Operazione: Zero Tolerance, che però poi fu distrutto.

Il Nimrod di cui si parla di questo numero è la versione successiva progettata dal governo degli Stati Uniti e che si scontrò con Cable e X-Force nel numero di X-Force 36 pubblicato in Italia in X-Universe #2. Inoltre scopriamo che in questo luogo dove le sentinelle hanno preso vita evolvendosi, una su tutte ha assunto domino sulle altre imparando la lingua degli esseri umani, il suo nome è Mold Queen.

 

 Per finire come sempre un doveroso GRAZIE a Carlo Monni e a rossointoccabile, quest’ultimo con molta pazienza continua a supervisionare le mie storie di mutanti.

 

 

ANTEPRIMA

Scontro finale tra gli X-Men e le sentinelle di Mold Queen. Riusciranno ad impedire la fine della razza mutante?